La recente direttiva UE 2020/367 affronta l’importante tema della definizione dei metodi di determinazione degli effetti nocivi del rumore ambientale. La direttiva pubblicata sulla gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 4 marzo scorso, modifica l’allegato III della direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (recepida dal nostro ordinamenti con il Dlgs 194/2005), introduce una nuova metodologia di calcolo per determinare la rapporto fra dose ed effetto.
La norma, realizzata partendo dai dati pubblicati dall’OMS ed altri studi autorevoli, fornisce una metodologia di calcolo per definire il rischio relativo ed assoluto per la popolazione esposta ad un dato livello di rumore in relazione ad uno specifico effetto sulla popolazione. In particolare viene definito il rischio per quanto riguarda l’effetto nocivo di cardiopatia ischemica, fastidio forte e disturbo del sonno, in relazione ai classici descrittori acustici Lden ed Lnight. L’esposizione della popolazione è valutata in modo indipendente per le sorgenti di rumore da traffico veicolare, ferroviario ed aereo, per ogni singolo effetto nocivo.
Avere a disposizione parameri di riferimento sugli efetti sulla salute, oltre ad essere fondamentali per gli studi su larga scala volti all’ottenimento della miglioramento acustico, risulta importante anche per tutte quelle situazioni in cui il tecnico in acustica ambientale è chiamato ad esprimersi in ambito di contenzioso civilistico, oppure in ambito di valutazione costi/benefici nelle opere di bonifica acustica.
Ora attendiamo anche future integrazioni e revisioni che dovrebbero presto arrivare in particolare per quanto riguarda:
– relazione tra fastidio e Lden per il rumore dell’attività industriale;
– relazione tra disturbi del sonno e Lnight per il rumore dell’attività industriale.
Per ulteriori chiarimenti ed approfondimenti i nostri tecnici sono a disposizione.